Le culture paleolitiche inferiori
L’uomo di Pechino, Sinanthropus pekinensis, (ritrovamento nel 1927) possedeva caratteristiche ominidi: atteggiamento eretto e una considerevole capienza cranica e la capacità di fare strumenti e utensili, ma si distingueva dall’Homo sapiens per la bassa volta cranica e il grosso spessore della parete del cranio e per altre caratteristiche che lo rendevano affine all’Homo erectus di Giava. Dai sedimenti collegati fu evidente che l’uomo di Pechino cacciava cervi e che forse accendeva il fuoco e cuoceva il cibo. Era probabilmente un cannibale, mangiava la carne, il cervello e il midollo della sua razza.
Successivamente furono trovati altri resti umani ancora più antichi, sebbene strettamente collegati all’uomo di Pechino erano più primitivi, in quanto la capienza cranica era considerevolmente inferiore.
Le culture Paleolitiche medie e superiori
Solo un numero limitato di siti del Paleolitico Medio sono stati ritrovati in Cina, i più rilevanti dei quali sono stati quelli della regione dell’Orso e della valle del fiume Fen nello Shanxi. Non è chiaro se la sua fase transitoria si si verificata anche nella Cina del Sud.
Molto di più si conosce del periodo Paleolitico Superiore. Nel Nord sono stati scoperti siti lungo tutta la regione dell’Ordos, cioè nei pascoli settentrionali del Fiume Giallo medio, e sono collettivamente conosciuti come la cultura ordosiana.
La Carovana Superiore a Zhoukoudian conteneva tre resti scheletrici, essi sono stati descritti come mongoloidi “pre-cinesi”, “non-specifici” rassomigliati agli indios d’America (si dice che in principio ci furono quattro razze: nera, bianca, gialla e rossa; i nativi del Nord America e molte delle popolazioni in oriente sono l’unione, la mescolazione della razza gialla e rossa).
Quindi il cinese di oggi potrebbe essersi sviluppato con una discendenza diretta dal popolo della Caverna Superiore presso Zhoukoudian, ma fino a oggi sono mancate le prove per colmare la lacuna tra l’uomo Paleolitico e quello Neolitico della Cina del Nord, che mostra caratteristiche fisiche apparentemente indistinte dal cinese moderno (non è possibile applicare le nuove tecniche scientifiche perché molti resti fossili ritrovati scomparvero , sulla strada per gli Stati Uniti, dopo l’attacco e Pearl Harbour).
L’uomo Neolitico in Cina
Il neolitico è caratterizzato dall’affidarsi alla coltivazione per il cibo, all’uso della ceramica, e dalla creazione di utensili in pietra per mezzo della molatura. Fu dimostrato che in Cina tali culture parallele si svilupparono sulle coste sud-orientali (la cultura di Dapenkeng) e nelle aree del basso Yangzi e del fiume Huai (la cultura di Qinglian’gang).
Nel 1928 fu scavato per la prima volta il sito di Chengziyai, nello Shandong nord-occidentale. Questo villaggio appariva diverso da quelli della cultura Yangshao, per il fatto di essere circondato da mura difensive in terra battuta. Anche il disegno delle case era in qualche modo differente e gli abitanti facevano un uso maggiore degli utensili in pietra levigata. Più sorprendentemente essi producevano un tipo di ceramiche dissimili in modo caratteristico, che era sottile, duro e brunito col nero, con le forme spigolose piuttosto che con i contorni tondeggianti come quelle di Yangshao e che mostrano l’inizio dell’utilizzo della ruota. Tale cultura è diventata nota come Longshan, in seguito a un altro sito nello Shandong.
La dinastia Xia
Grazie alle tecnologie odierne e allo studio, con nuovi macchinari, del DNA e di altre stanze chimiche, si pole dimostrare l’eredità, il tenore di vita, chi è antenato o non. Molti sostengono che non si possa definire la razza dal DNA, fortunatamente non è così. Dalle tecnologie e dai macchinari moderni si possono stabilire tantissime cose. D’altronde ci sono ancora individui che negano l’esistenza dei lager e dei gulag (meglio non continuare con questo argomento).
Secondo i primi storici cinesi, in particolare Sima Qian, la storia della Cina iniziò con una sequenza di tre primi sovrani, seguiti da una successione di cinque imperatori. Il primo re fu Fuxi e il terzo fu Shennong (figure descritte come metà umani e metà animali). I loro successori, i cinque imperatori, furono caratterizzati dal primo: Huangti, l’imperatore Giallo. Egli introdusse la ceramica e la scrittura.
Il quarto e quinto imperatore della sequenza, Yao e Shun, furono particolarmente stimati come governati modello. Si diceva che il quarto imperatore avesse inventato il calendario agricolo e che, sostenendo indegno al trono il figlio, nominò successore il contadino Shun che a sua volta diventò un regnate modello. Questi continuò l’attività di Yao e scelse come successore un esempio di virtù, un uomo che si chiamava Yu. È a questo punto che la storia cinese incomincia a integrare una serie di documenti archeologici, perché quest’ultimo fu ritenuto il fondatore della dinastia Xia (2205-1766 a.C.).
Essa costituiva una delle prime tre dinastie antiche, talvolta conosciute come le sandai. Le altre due erano la Shang e la Zhou: Xia al centro, Shang a oriente e Zhou a occidente, si considera che abbiano condiviso essenzialmente la stessa cultura.